Il Cavolo Nero Toscano chiamato anche cavolo palmizio o cavolo a penna è un cavolo molto resistente sia per quanto riguarda le avversità climatiche che per quanto si riferisce al terreno. Per questo motivo Coltivare il Cavolo Nero è estremamente facile, vediamo insieme come fare per ottenerne una buona produzione.

Cavolo Nero Toscano: caratteristiche

Questa varietà di cavolo non è molto conosciuta al di fuori della sua regione di origine, ossia la Toscana; fa parte della famiglia delle Brassicacee Oleraceae, come tutti gli altri cavoli, e fa parte della varietà “acephala” cioè senza testa. Infatti, crescendo, non dà vita a una testa compatta, al contrario le sue foglie si sviluppano in orizzontale.

Questa varietà di cavolo è considerata primitiva e rustica, infatti la forma della testa è il frutto di una selezione varietale che si è svolta nel corso di molte generazioni.

Coltivare il Cavolo Nero

Per godere dei frutti del cavolo nero in inverno, bisogna seminarlo in estate, tra giugno e agosto, trapiantandolo circa un mese dopo la semina. Se invece si vuole coltivare in vaso, è consigliabile acquistare direttamente la piantina e metterla a dimora in un contenitore di circa 40 cm; il terreno dovrebbe essere soffice e tenero, con molta attenzione al drenaggio.

Il cavolo nero toscano è un ortaggio particolarmente resistente al gelo, anzi diviene addirittura più tenero e gustoso dopo essere stato esposto a una leggera gelata. Tra tutti i cavoli, è senza dubbio uno dei più rustici e adattabili. Consigliamo di far riposare la pianta in estate.

La pacciamatura può essere un buon sistema per ridurre le erbe infestanti e per mantenere il terreno sempre umido, razionalizzando così l’irrigazione; il metodo migliore è scegliere una pacciamatura con paglia o, meglio ancora con juta, che contrariamente alla paglia non ha bisogno di essere rinnovata di tanto in tanto.